La Vittoria della Spagna nella UEFA Women’s Nations League
MADRID – Per molte squadre, perdere un vincitore del Pallone d’Oro tre volte, a soli due giorni da una finale importante, potrebbe essere un duro colpo. Ma non per la Spagna. Il loro bacino di talenti è profondo, con sempre più giocatori che emergono, e nella vittoria per 3-0 contro la Germania nella finale della UEFA Women’s Nations League di martedì, due nuove stelle, le marcatrici Clàudia Piña e Vicky López, si sono messe in luce.
Il Match al Metropolitano
Per oltre un’ora, i 55.843 spettatori al Metropolitano – un record di presenze per la squadra femminile spagnola – hanno atteso con ansia. Alcuni potrebbero aver iniziato a chiedersi se l’assenza di Aitana Bonmatí, infortunata a una gamba durante l’allenamento di domenica, avrebbe potuto fare la differenza.
Nella prima partita di venerdì a Kaiserslautern non ci sono stati gol, e nemmeno in questa occasione a Madrid. La Spagna stava giocando bene, creando costantemente occasioni, ma le mancava la calma, la visione e la freddezza nel prodotto finale che Bonmatí sa garantire. Poi, al 61° minuto, il tiro preciso e potente di Piña ha trovato la rete; il tiro era troppo forte per i guanti del portiere Ann-Katrin Berger. Mentre Piña correva via per una celebrazione estasiata, scivolando sulle ginocchia e venendo sommersa dalle compagne di squadra, l’atmosfera al Metropolitano era di sollievo e gioia.
“La Spagna stava giocando con una nuova libertà, una fiducia che si addice ai campioni del mondo e ai vincitori della Nations League dell’anno scorso.”
Le Stelle Emergenti
Sette minuti dopo il gol di Piña, l’ala López – premiata con il trofeo Kopa per il miglior giocatore under-21 del mondo all’inizio di quest’anno – ha ricevuto il pallone a metà campo della Germania e ha accelerato in avanti. Un tiro di sinistro, curvato nell’angolo alto, ha portato il punteggio sul 2-0. Entrambi i tiri sarebbero stati un degno vincitore della partita, un momento memorabile di questa finale. Ma nessuno dei due è stato il gol della serata.
Al 74° minuto, con la Spagna ora dominante e la Germania demoralizzata, Piña ha recuperato il pallone a metà campo e ha corso dritta verso una difesa stanca e in ritirata, calciando con calma un tiro sopra Berger dall’area. Il risultato era ora al di là di ogni dubbio. Piña è stata l’MVP della finale, grazie ai suoi due gol; López, 19 anni, è stata il talento più emozionante ogni volta che ha toccato il pallone. Entrambi i giocatori dimostrano che anche senza Bonmatí, e con una Alexia Putellas in calo di influenza, il futuro della Spagna è luminoso.
Un Inizio Promettente
La minaccia delle padrone di casa era evidente già al quinto minuto, quando – grazie a un inizio anticipato della partita – molti tifosi stavano ancora raggiungendo i loro posti negli spalti del Metropolitano. Esther González del Gotham FC, di solito una finalizzatrice così affidabile, ha deviato il suo tiro oltre la porta, quando si trovava dietro la difesa, suscitando lamentele dal pubblico. Un minuto dopo, Putellas ha avuto un colpo di testa parato da Berger. Non molto dopo, il cross di López non è riuscito a trovare González, in attesa davanti alla porta per un facile gol.
Molti dei migliori momenti della Spagna sono arrivati da López, che è stata inserita nella squadra dall’allenatrice Sonia Bermúdez per sostituire Bonmatí. È stata l’unica modifica all’XI della Spagna rispetto alla prima partita, e non era un cambio equivalente. López – una delle otto giocatrici del Barcellona nella squadra – è un giocatore molto diverso. È una vera ala, che si affida alla velocità e alla corsa diretta, piuttosto che all’astuzia di Bonmatí a centrocampo. Qui, ha tormentato il lato sinistro della Germania.
Conclusione e Celebrazione
Dopo il fischio finale, mentre alla Spagna veniva consegnato il trofeo della Nations League sul campo, la squadra è stata inondata da una pioggia di coriandoli dorati e scintillanti. Era un tributo a questa generazione d’oro: le campionesse del mondo 2023, vincitrici della Nations League 2024 e finaliste di Euro 2025. La Spagna si è abituata a vincere. Ma questo è il primo trofeo per Bermúdez, che ha sostituito Montse Tomé ad agosto. E mentre inizia il conto alla rovescia per la Coppa del Mondo 2027, è un promemoria che anche quando mancano superstar come Bonmatí, questa è ancora una squadra seria.