Canada multata, Jesse Marsch scagionato dopo indagine di Concacaf

Concacaf Scagiona Jesse Marsch

Concacaf ha scagionato il coach del Canada, Jesse Marsch, da qualsiasi illecito dopo un’indagine su un presunto uso di linguaggio offensivo nei confronti degli ufficiali durante la Gold Cup. Tuttavia, ha comminato una multa alla Canada Soccer Association per violazione dei protocolli di sicurezza. L’organo di governo ha reso noto il verdetto della sua commissione disciplinare nella serata di lunedì, inclusa una multa non rivelata per la Canada Soccer, “per violazione dei protocolli di sicurezza per gli ufficiali della delegazione accreditata e per non essersi conformata alle procedure anti-doping, non fornendo il rappresentante richiesto per il sorteggio del controllo doping durante l’intervallo”.

Esito dell’Indagine

In aggiunta, la Commissione Disciplinare non ha trovato prove sufficienti a dimostrare che Jesse Marsch avesse violato le norme di competizione riguardanti gli ufficiali di gara sospesi; pertanto, è stato scagionato da qualsiasi illecito. L’indagine era stata avviata dopo la vittoria del Canada per 6-0 contro l’Honduras nella scorsa settimana, nell’apertura della Gold Cup a Vancouver.

Sospensione e Ritorno

Marsch, 51 anni, ha saltato quella vittoria del 17 giugno, così come il pareggio di sabato scorso (1-1) contro Curaçao a Houston, mentre scontava una sospensione per un cartellino rosso ricevuto in una partita di Nations League a marzo. È idoneo a tornare in panchina per l’ultima partita del Gruppo B, che si giocherà martedì sera contro El Salvador a Houston.

Carriera di Jesse Marsch

Originario del Wisconsin, Marsch ha disputato oltre 300 partite nella Major League Soccer (MLS) con D.C. United, Chicago Fire e Chivas USA. In precedenza è stato allenatore principale del Montreal Impact e dei New York Red Bulls, prima di trasferirsi in Europa, dove ha ricoperto il ruolo di allenatore al Red Bull Salzburg (Austria), RB Leipzig (Germania) e Leeds United (Inghilterra).

“Non ci sono prove sufficienti a dimostrare la violazione delle norme da parte di Jesse Marsch”