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Potresti pensare che il Club World Cup sia una faccenda americana. Probabilmente hai notato le città ospitanti, hai visto Gianni Infantino, presidente della FIFA, stringere mani con Donald Trump nello Studio Ovale, hai osservato la pomposità di quelle sgradevoli presentazioni individuali dei giocatori e hai sentito l’inno degli Stati Uniti suonare prima di ciascuno dei 32 match finora. Ma mi dispiace, hai frainteso. Questo è in realtà un torneo brasiliano e il resto del mondo non se n’è ancora reso conto.
Demografia e Risultati
In primo luogo, ci sono le demografie: 508 giocatori sono scesi in campo nel primo turno delle partite di gruppo. Di questi, 70 (il 14%) erano brasiliani. L’Argentina ne aveva 57, mentre la Spagna ne ha schierati 26. È vero, ci sono quattro club brasiliani negli Stati Uniti quest’estate. Ma l’impatto della diaspora è notevole. Ci sono brasiliani in squadre come il Manchester City, il Real Madrid, e i Los Angeles FC, così come nell’Espérance de Tunis e negli Urawa Red Diamonds, nel Pachuca e nell’Al-Hilal, nell’Ulsan e nei Mamelodi Sundowns. Alcuni paesi esportano petrolio, cereali o circuiti stampati; il Brasile esporta calciatori.
“Nessuno ha difeso meglio contro di noi in questa stagione,” ha riconosciuto il tecnico Luis Enrique dopo la partita tra il Botafogo e il Paris Saint-Germain, considerata la migliore squadra del mondo da molti.
In Brasile, i risultati sono stati accolti con umorismo ed entusiasmo. “Gli europei stanno inviando una petizione alla FIFA,” si leggeva in una tipica battuta che circolava su WhatsApp in Brasile. “Vogliono il Vasco da Gama (il quarto dei grandi club di Rio de Janeiro) nella competizione per avere una possibilità di vincere.”
Storia e Competizione
Scrivendo per il quotidiano Folha de Sao Paulo, l’ex calciatore brasiliano Tostão – generalmente un osservatore piuttosto sobrio del gioco – ha sognato a voce alta: “Puoi immaginare l’euforia e l’orgoglio se una squadra brasiliana diventasse campione?” Negli anni ’60, la squadra del Santos guidata da Pelé godeva di vittorie consecutive nella Coppa Intercontinentale. Il Flamengo schiantò il Liverpool nella stessa competizione nel 1981; Gremio e São Paulo (due volte) godevano di momenti di gloria significativi.
Quando la FIFA concepì originariamente il Club World Cup nel 2000, i club brasiliani erano in pieno fermento. Il Corinthians vinse l’edizione inaugurale, battendo il Vasco in una finale interamente brasiliana. Diversi club brasiliani hanno vinto successivamente, ma negli anni più recenti, il percorso è diventato complicato. Nel 2010, l’Internacional fu eliminato da una squadra congolese. Altre squadre – Gremio, Flamengo, Palmeiras e Fluminense – persero contro squadre europee in finale.
Il Calcio Brasiliano Oggi
Il calcio europeo ha sorpassato il calcio brasiliano in molte aree, dalla commercializzazione agli investimenti. Tuttavia, negli ultimi giorni, stiamo vedendo risultati promettenti, anche se è necessario un contesto. Le squadre brasiliane affrontano squadre che non sono nel loro miglior momento. Il clima, la freschezza delle squadre e la motivazione sono fattori anche da considerare.
“Puoi vedere che le squadre giocano ogni partita come se fosse una finale,” ha affermato Filipe Luis.
Futuro e Sviluppo
Molti dei grandi club del Brasile – in particolare Flamengo e Palmeiras – hanno messo in atto sforzi enormi per diventare più professionali. Sono stati fatti investimenti significativi e le strutture di allenamento sono paragonabili a quelle dei migliori club europei. Sono emerse nuove idee e stili di gioco nel panorama calcistico brasiliano, grazie a un’ondata di allenatori stranieri.
Tuttavia, restano ostacoli. Il calendario rimane congestionato e molte squadre disputano numerosi campionati statali obsoleti. Ciò influisce sulla qualità del calcio. Anche se il Club World Cup offre speranza che il divario possa essere colmato, le partite si decidono sul campo. Gli appassionati brasiliani dovrebbero essere davvero orgogliosi di ciò che i loro club stanno facendo in questo torneo.
