Drogheda United Contro la UEFA
Drogheda United ha annunciato di aver presentato un appello al Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS) contro la propria imminente espulsione dalla Conference League. Il club irlandese di massima serie è stato informato dalla UEFA che rischia l’espulsione a causa delle normative relative alla proprietà di più club. Drogheda avrebbe dovuto competere nella stessa competizione UEFA del club danese Silkeborg IF, che condivide gli stessi proprietari di maggioranza, il Trivela Group.
La Risposta del Club
Il club ha descritto questa situazione come “severa e ingiusta”. Le normative UEFA vietano infatti a un individuo di essere coinvolto con più club nella stessa competizione, e Drogheda ha denunciato “una comunicazione e un’applicazione incoerenti” delle stesse. In un comunicato, si legge:
“Siamo stati in dialogo attivo con la UEFA per mesi e abbiamo presentato un piano di azionariato, accordi fiduciari e vari altri impegni in linea con il recente precedente del CFCB (Club Financial Control Body), solo per vedere tutti questi sforzi respinti.”
Scadenze e Conseguenze
La scadenza per risolvere eventuali problemi legati alla multi-proprietà è stata il 1° marzo. La UEFA ha confermato che Drogheda non è stata ammessa alla Conference League a causa dei problemi di proprietà, e dato che ha presentato appello al CAS, l’ente ha rifiutato di commentare ulteriormente fino al termine delle procedure legali. In conseguenza di ciò, Silkeborg sarà ammesso alla Conference League ai danni di Drogheda, in virtù della sua posizione in classifica della scorsa stagione.
Situazione del Crystal Palace
Anche il Crystal Palace si trova in una situazione simile, dato che l’Eagle Football, di John Textor, detiene una quota del 43% nel club londinese e dell’88% nel Lione, che si è qualificato per l’Europa League. Nonostante il Palace si sia qualificato per l’Europa League grazie alla vittoria in finale di FA Cup contro il Manchester City, la sua partecipazione a questa prima campagna europea è a rischio se non verrà raggiunto un accordo con la UEFA. I vertici del Palace hanno presentato il proprio caso all’organismo di governo del calcio europeo.
Normative UEFA
Le normative ufficiali stabiliscono:
“Nessun club partecipante a una competizione UEFA può, direttamente o indirettamente, detenere o trattare i titoli o le azioni di un altro club partecipante alla stessa competizione UEFA; … essere coinvolto in qualsiasi capacità nella gestione, nell’amministrazione e/o nelle prestazioni sportive di un altro club partecipante a una competizione UEFA; o avere qualsiasi potere nella gestione, nell’amministrazione e/o nelle prestazioni sportive di un altro club partecipante a una competizione UEFA.”
Nessuno può essere contemporaneamente coinvolto, in qualsiasi capacità, nella gestione, nell’amministrazione e/o nelle prestazioni sportive di più di un club partecipante a una competizione UEFA. Nessun individuo o entità legale può avere il controllo o l’influenza su più di un club partecipante a una competizione UEFA, (incluso) detenere una maggioranza dei diritti di voto degli azionisti; avere il diritto di nominare o rimuovere una maggioranza dei membri dell’organo amministrativo, gestionale o di sorveglianza del club; essere un azionista e controllare da solo una maggioranza dei diritti di voto degli azionisti ai sensi di un accordo stipulato con altri azionisti del club; o essere in grado di esercitare, con qualsiasi mezzo, un’influenza decisiva sulle decisioni del club.
Possibili Sviluppi
Lo scorso anno, le normative furono allentate per consentire ai proprietari di essere coinvolti in più club in competizioni diverse. Alla luce di questo aggiornamento, il Palace potrebbe essere autorizzato a partecipare alla Conference League, ma il suo altro socio generale, la società Global Football Holdings di David Blitzer, possiede una quota nel club danese Brøndby, che ha anche ottenuto la qualificazione per questa competizione UEFA di terzo livello.