Gli Oilers in difficoltà nella Finale della Stanley Cup: quale futuro per la squadra?

La delusione degli Edmonton Oilers nella Stanley Cup

SUNRISE, Fla. – Un’altra corsa verso la Finale della Stanley Cup si è conclusa in modo deludente per gli Edmonton Oilers, con una sconfitta contro i Florida Panthers. Quella di quest’anno è una sensazione ancora più pesante, poiché l’opportunità di conquistare il primo campionato per stelle come Connor McDavid e Leon Draisaitl è svanita, con gli Oilers che non si sono presentati in Gara 6 martedì sera, perdendo 5-1. Gli Oilers sono diventati la prima squadra a perdere la finale in anni consecutivi dai Boston Bruins, che subirono una sorte simile nel 1977 e 1978.

Il confronto tra annate

A peggiorare la situazione, gli Oilers sono stati battuti in un modo inaspettato rispetto all’anno precedente. Nella scorsa stagione, gli Oilers erano riusciti a risalire da un deficit di 3-0 nella serie, ma avevano subito una sconfitta 2-1 in Gara 7 nella stessa arena. Quest’anno, il loro obiettivo era tornare a questo punto e riscattarsi. Dopo aver dominato le prime tre fasi dei playoff, con un record di 12-2 nelle ultime 14 partite prima della Finale, gli Oilers sono stati eliminati dai Panthers in un numero di partite inferiore.

La perdita di slancio e gli infortuni

In alcuni aspetti, gli Oilers avevano più possibilità quest’anno rispetto all’anno scorso: hanno vinto Gara 1 e raggiunto il pareggio della serie dopo quattro partite, mentre l’anno precedente la prima vittoria era arrivata solo in Gara 4. Tuttavia, non sono riusciti a mantenere questa momentum. Gli Oilers hanno avuto bisogno di tempi supplementari per ottenere entrambe le vittorie.

Non sono riusciti a trovare soluzioni efficaci contro il middle six dei Panthers, in particolare contro i forti giocatori Sam Bennett e Brad Marchand. Gli infortuni a Zach Hyman (che non ha potuto giocare) e Ryan Nugent-Hopkins (che ha giocato non al massimo) hanno ulteriormente indebolito le fila degli attaccanti.

Una difesa sotto pressione

La difesa degli Oilers è stata costantemente messa alla prova dalla forecheck dei Panthers. Sebbene abbiano mostrato solidità contro team di alto livello come i Vegas Golden Knights e i Dallas Stars, hanno trovato difficoltà nel gestire la pressione dei Panthers.

“Se una squadra ha due portieri titolari, in realtà non ne ha uno”.

L’alternanza tra Stuart Skinner e Calvin Pickard ha confermato questa teoria. In questa serie, i Panthers hanno dimostrato di essere la squadra migliore, senza dubbio.

Il futuro incerto degli Oilers

Rimane in dubbio il futuro degli Oilers, sempre a caccia del primo campionato dal 1990. È ragionevole pensare che un giorno McDavid e Draisaitl potranno alzare la Coppa, ma potrebbero finire per essere ricordati tra i migliori giocatori a non aggiudicarsi il trofeo.

Draisaitl, tuttavia, ha ancora il suo contratto a lungo termine, mentre McDavid è in attesa di un’estensione, con voci di un suo rinnovo per il 1° luglio. I contratti di Draisaitl aumentano le aspettative, ma le sfide rimangono. Gli Oilers necessitano di maggiore velocità e ulteriori armi offensive nel proprio attacco.

Incertezze nella gestione del roster

Evan Bouchard, free agent ristretto, potrebbe chiedere un aumento considerevole oltre il suo attuale cap hit di $3.9 milioni. Attualmente, gli Oilers dispongono di poco meno di $12 milioni di spazio sul cap, e le richieste di Bouchard potrebbero prosciugare gran parte di questo spazio.

Inoltre, gli Oilers sono stati la squadra più anziana della NHL, e i giocatori a rischio di essere scambiati per motivi di salary cap hanno clausole di non movimento. La situazione in porta è un grande punto interrogativo, con Skinner e Pickard che hanno concluso i playoff con percentuali di salvataggio inferiori a .900.

Conclusioni sull’organizzazione

Gli Oilers hanno tentato di firmare alcuni free agent europei e di migliorare il loro vivaio. Raggiungere la Finale della Stanley Cup due anni di seguito è un notevole successo in una lega con 32 squadre. Sebbene molte franchigie sarebbero entusiaste di aver raggiunto questo traguardo, per gli Oilers, con McDavid e Draisaitl nel roster, la situazione si presenta come deludente. Non possono permettersi di considerare questo come un successo, soprattutto dopo aver fatto un passo indietro rispetto all’anno precedente e con il futuro del campionato che appare più incerto che mai.