Controversia sulle Tariffe di Classificazione WBC
Il Presidente del World Boxing Council, Mauricio Sulaimán, ha respinto con fermezza le affermazioni del giornalista di Ring Magazine, Mike Coppinger, secondo cui i pugili devono pagare tariffe “esorbitanti” per salire nelle classifiche WBC.
Lo Scambio Acceso
Lo scambio acceso è iniziato dopo che Coppinger ha pubblicato un post sulla proposta di legge per la riforma del pugilato negli Stati Uniti, il 1996 Ali Act, sostenendo che i pugili devono pagare tariffe di sanzione “eccessive” per combattere per i titoli WBC e per scalare le classifiche. Inoltre, Coppinger ha affermato che il WBC, il WBO, l’IBF e il WBA detengono un monopolio sullo sport.
“Gli organismi di sanzione – WBC, WBA, WBO e IBF – continueranno a esistere se questa legge passerà, ma i pugili avranno la possibilità di scegliere se non vogliono combattere in un sistema che richiede di pagare tariffe di sanzione per salire nelle classifiche. Quel sistema di classificazione è imposto dal 1996 Ali Act.”
La Risposta di Sulaimán
Sulaimán ha immediatamente risposto, accusando Coppinger di promuovere una “narrazione fuorviante e falsa” riguardo al processo di classificazione dell’organismo di sanzione.
“La tua valutazione non è accurata. Nessun pugile, manager, promotore, NESSUNO paga per essere classificato. Le classifiche WBC si basano sul merito. Le tariffe di sanzione che vengono pagate dai pugili derivano dalla partecipazione a combattimenti di campionato. Ti invito a parlare del sistema così potrai informare il nostro lato della storia.”
Le Dichiarazioni di Coppinger
Coppinger ha chiarito di non aver mai affermato che i pugili pagano per essere classificati, ma ha ribadito che gli atleti devono pagare tariffe di sanzione per partecipare ai combattimenti per i titoli WBC, tariffe che, a loro volta, influenzano l’idoneità alla classificazione.
“Non ho detto che pagano per essere classificati. Devono pagare tariffe di sanzione eccessive per combattere per i titoli WBC e salire nelle classifiche. Sono disponibile a discuterne in qualsiasi momento.”
Reazioni e Implicazioni
I fan hanno poi commentato questo scambio, confermando che Coppinger ha effettivamente detto esattamente questo, anche se ha sbagliato a esprimersi la prima volta. Sulaimán ha ribattuto:
“Ora hai aggiunto ‘esorbitante’! Nessuno paga per salire nelle classifiche. Sono il Presidente del WBC e non posso permettere questa narrazione fuorviante e falsa. Sono disponibile in qualsiasi momento per discutere.”
Il giornalista di Ring ha poi cercato di concordare con il concetto dicendo: “Sì, corretto. Se non paghi la tariffa di sanzione, non puoi combattere negli eliminatori o vincere titoli regionali, ecc.” Tuttavia, affermare un’accusa del genere, che fosse intenzionale o meno, ha colpito Sulaimán duramente, poiché il leader del WBC combatte continuamente contro affermazioni derogatorie.
Il Contesto della Riforma
Questo scambio sottolinea il continuo scrutinio dei principali organismi di sanzione in mezzo a un crescente supporto per la riforma legislativa. Una proposta di legge congressuale statunitense mira a limitare le tariffe di sanzione e a dare ai pugili la possibilità di rinunciare a specifici sistemi di classificazione. Con la pressione che aumenta su WBC, WBA, IBF e WBO, la trasparenza e la governance attorno alle classifiche sono ora sotto i riflettori.
L’incidente arriva pochi giorni dopo che la WBA ha confermato la classificazione del YouTuber Jake Paul, una mossa che non aiuta il caso attuale degli organismi di sanzione contro un nuovo Ali Act riformato.
Chi è l’Autore
Phil Jay è un giornalista di pugilato veterano con oltre 15 anni di esperienza nella copertura della scena globale del combattimento. Come caporedattore di World Boxing News dal 2010, Jay ha intervistato dozzine di campioni del mondo e ha riportato a bordo ring le notti più importanti della boxe. Visualizza tutti gli articoli di Phil Jay e scopri di più sul suo lavoro nel giornalismo sportivo.