La Florida è ora la casa semi-permanente della Stanley Cup: cosa significa per il Canada?

I Florida Panthers e la Stanley Cup

I Florida Panthers festeggiano con la Stanley Cup dopo aver battuto gli Edmonton Oilers in Gara 6 martedì sera. Foto: Nathan Denette/AP.

Riflessioni sull’espansione della NHL

Ci sono molte riflessioni da fare riguardo l’espansione proposta della NHL, come sottolineato dal commentatore sportivo del New York Times, George Vecsey, nel dicembre 1992, mentre l’organizzazione si incontrava a Palm Beach, Florida. In quell’occasione, la lega ricevette proposte per l’espansione con due nuove squadre: una ad Anaheim, California, sostenuta dalla Disney, e l’altra a Miami, Florida, proposta dal magnate della gestione dei rifiuti e del settore video, Wayne Huizenga.

«Cosa la fa pensare che il Sun Belt sia pronto per tutte queste squadre di hockey?»

si chiedeva Vecsey. All’epoca, la risposta era legata a motivi economic. Nel corso degli anni, si è dimostrato che campioni di hockey possono nascere ovunque, incluso nel Sud degli Stati Uniti.

Un’epoca di cambiamento per l’hockey

Martedì sera in Florida, i Panthers hanno vinto la loro seconda Stanley Cup consecutiva contro gli Edmonton Oilers, riuscendo a chiudere la serie in sei partite – una in meno rispetto a quanto accaduto nella stagione precedente. Oggi, potrebbe quasi sembrare che non ci sia posto migliore per costruire una squadra NHL campione che nel sud degli Stati Uniti.

Dal 1990, la Stanley Cup è stata assegnata a una squadra del Sud per nove volte, cinque delle quali negli ultimi sei anni, e tre di esse contro squadre canadesi. Nel 1992, a nord del confine, la paura del dominio americano si respirava nell’aria, nonostante le frustrazioni legate alle ultime espansioni a Tampa Bay e San Jose.

«Questa è l’era del marketing, amici miei, e stiamo vendendo immagini, marchi, sensazioni e opportunità di merchandising»

avvertiva il commentatore sportivo del Globe and Mail, John Allemang, dopo la riunione della NHL nel dicembre 1992. «Eliminiamo questo sistema dei tre periodi e introduciamo il concetto di un intervento» scherzava.

I timori dell’identità sportiva canadese

La vittoria della Florida martedì prolunga ulteriormente la siccità canadese della Stanley Cup a 32 anni, realizzando così tutti i timori espressi da quei commentatori sportivi, che vedevano l’espansione della NHL negli Stati Uniti come una minaccia per l’identità dello sport e, per estensione, per quella del Canada.

Quest’anno, l’esistenza del dominio americano sul ghiaccio ha messo in luce una crisi d’identità nazionale canadese che sembrava impensabile nel 1992. Anche se i canadesi continuano a dominare in altri sport, i numeri dell’hockey giovanile sono in calo, intaccando i legami generazionali con il gioco.

In questo contesto, un’altra Coppa portata negli Stati Uniti – questa volta in Florida – fa male ai sentimenti nazionalisti dei canadesi.

Confronto tra le squadre

Dal punto di vista tecnico, la sconfitta degli Oilers è altrettanto frustrante. La mancanza di disciplina, un attacco deludente, performance inconsistenti del portiere e una difesa inadeguata nei momenti cruciali hanno reso difficile credere che gli Oilers potessero vincere. Al contrario, i Panthers sono una squadra di hockey straordinaria, con un roster ricco di giocatori di talento e una qualità del gioco molto elevata.

Florida gioca un hockey aggressivo e soffocante, sostenuta da un portiere di altissimo livello, il che dimostra che la qualità dell’hockey nel sud della Florida potrebbe essere così elevata grazie alla strategia di marketing avviata negli anni ’90.

Il futuro dell’hockey

Nel corso degli anni, la NHL ha trasformato l’hockey in qualcosa di nuovo, perdendo alcuni aspetti, come gli enforcer, ma guadagnandone altri, come il numero di goal. Il gioco è diventato più veloce, più raffinato e, sebbene ci siano voci che lo considerano più “morbido”, ha visto crescere il pubblico.

A questo punto, diventa evidente che il marketing e il denaro erano il vero scopo dietro l’espansione della NHL in una sede come la Florida, ma non hanno distrutto l’hockey. Al contrario, lo sport sembra continuare a progredire.