L’ascesa di Bublik: dal reset di Las Vegas allo scontro con Sinner

Alexander Bublik: Una Riscossa nel Tennis

Alexander Bublik ha oltrepassato il terzo turno in un torneo major per la seconda volta nella sua carriera. Il miglior momento della vita di Bublik è arrivato dopo la fase più difficile della sua carriera. All’età di 27 anni, ha sempre avuto un rapporto complicato con il tennis, affermando di odiarlo “con tutto il cuore” in un’intervista del 2020.

Un Nuovo Approccio

Dopo aver perso otto delle sue prime dieci partite nel 2025 e scivolando nella classifica, il suo allenatore ha suggerito un nuovo approccio, poco convenzionale. Ridurre gli allenamenti e recarsi a Las Vegas si è rivelato una scelta vincente, portando risultati straordinari.

Mercoledì, Bublik cercherà di prolungare la sua inaspettata corsa agli Open di Francia, sperando di sorprendere il numero uno del mondo, Jannik Sinner, nella corsa alla sua prima semifinale di Grand Slam. Ha già sconfitto giocatori della top 10 come Jack Draper e Alex de Minaur.

“Il mio allenatore ha suggerito un viaggio a Las Vegas. Mi ha detto: ‘Se continui a giocare in questo modo, finiremo solo per essere esclusi dal tennis, dalla conversazione’”, ha dichiarato Bublik. “Ho pensato, va bene, se funziona, bene. Altrimenti, grazie e arrivederci, tennis.”

È sicuro di dire che ha funzionato.

Un Viaggio Indimenticabile

Il viaggio di Bublik a Las Vegas è avvenuto dopo un’uscita al primo turno a Indian Wells. Ha descritto questa esperienza come “una cosa da Hangover a Vegas”, riferendosi al famoso film comico del 2009. “La mia caduta non era legata a una mancanza di atteggiamento e di allenamento. Mi sono semplicemente esaurito aspettando i risultati. Sono arrivato al punto di chiedermi: ‘Per cosa sto sacrificando così tanto?'”

Il Ritorno alla Competizione

Bublik si è poi recato a Phoenix, in Arizona, per un evento Challenger, arrivando solo cinque ore prima della sua prima partita. È riuscito a raggiungere la finale, fermato solo dal promettente adolescente Joao Fonseca. Due mesi dopo ha sollevato il trofeo a Torino. Ma è a Parigi che ha brillato davvero, entusiasmando il pubblico con un repertorio notevole di colpi.

“Il tennis è solo il 50% della mia vita. Ho altre responsabilità importanti, come essere un papà e un amico. Non metterò mai a rischio la mia salute, e non combatterò attraverso le incertezze fisiche. Se mi dici che vincerò uno Slam ma a 40 anni non potrò camminare, non accetterò la vittoria.”

Questa libertà ha reso Bublik l’uomo con il ranking più basso a ottenere due vittorie su avversari della top 10 a Roland Garros dal 1999.

Una Persona Autentica

“Sono il tipo di persona che puoi vedere divertirsi per le strade di Parigi la sera prima di una partita. Sono socievole, e se non mi sento di allenarmi, posso anche saltare l’allenamento. Penso che sia abbastanza normale. Dobbiamo semplicemente essere noi stessi.”

Una Storia di Resilienza

Con una crescita costante, Bublik è pronto a tornare nella top 50, solo tre mesi dopo essere sceso all’82° posto nel mondo. La sua storia è una testimonianza di resilienza e della capacità di ritrovare la passione anche quando sembra tutto perduto.

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