Intervista di Richard Deitsch a Dan Shanoff
In vista dell’attesissimo Game 7 delle Finali NBA, in programma domenica sera, il columnist di media sportivi Richard Deitsch ha intervistato Dan Shanoff, direttore del business sportivo, per discutere le aspettative e le pressioni — non sulle squadre, ma sulla lega e sul suo partner di trasmissione ESPN per offrire un’esperienza straordinaria ai tifosi.
La pressione su NBA ed ESPN
Shanoff: È un luogo comune, ma è anche vero: le due parole più importanti nello sport sono “Game 7”. Quale pressione stanno affrontando NBA ed ESPN per garantire una presentazione all’altezza del momento, o è “Game 7” un evento intrinsecamente così avvincente e drammatico che nessuna lega o rete può sbagliarlo?
Deitsch: C’è stato un monologo molto famoso di Al Michaels prima dell’inizio della copertura ABC del celebrato “Miracle On Ice”: “Quello che abbiamo a portata di mano è il più raro degli eventi sportivi: un evento che non ha bisogno di preparazione né di aggettivi superflui.” Questo vale per ogni Game 7 e per le partite di titolo nei principali sport. L’interesse è insito nell’evento.
Il broadcaster ha un immenso dovere di farti sentire come se fossi sul punto di assistere a un momento storico. La presentazione di domenica su ABC deve evidenziare l’importanza del gioco per queste squadre, sia dal punto di vista attuale che storico. Se ESPN/ABC è astuta, punterà molto sulla copertura pre-partita, ricordando l’ultima volta che abbiamo assistito a un Game 7 nelle Finali NBA.
La responsabilità dei commentatori
Deitsch: Il miglior consiglio che posso dare — e questo è spesso difficile per ESPN — è mantenere il focus sul gioco e non trasformare l’evento in uno spettacolo su ESPN o su cosa ne pensa una personalità di ESPN. Per favore, concentratevi sul gioco.
La chiamata di ESPN “Blocked by James!” pronunciata dall’annunciatore play-by-play Mike Breen, durante il Game 7 delle Finali NBA del 2016, è una delle chiamate più iconiche della storia delle trasmissioni NBA. Lui, Doris Burke e Richard Jefferson sono sotto una pressione particolare per creare “un momento”? La pressione riguarderà la cattura dei momenti più significativi del gioco, che dipende anche dalla regia e dalla produzione.
La trasmissione come momento unico
Ciò che rende unica questa trasmissione è che potrebbe essere l’ultima volta in cui li vediamo insieme come trio durante le Finali NBA. Per ESPN, cosa significa avere successo in un match come questo? Semplice: il successo consiste in una trasmissione di cui si parla dopo, dove i commenti riguardano il gioco e non la trasmissione.
Risposte alle critiche della lega
Deitsch: La lega sembra essere stata particolarmente reattiva alle critiche ricevute dal pubblico (e dai commentatori) sulla trasmissione, compreso l’aggiunta di loghi delle Finals digitalizzati sul campo e il ripristino delle introduzioni pre-partita per i giocatori.
La NBA ha dimostrato di essere reattiva, ma è meglio rispondere a un cambiamento voluto dal pubblico piuttosto che non fare nulla. Le introduzioni dei giocatori rendono il gioco più importante. Non è una scienza complessa.
Previsioni per il Game 7
Colin Salao di Front Office Sports ha sottolineato un dato interessante: negli ultimi quattro Game 7 delle Finali NBA si è registrato un incremento del 65% dell’audience rispetto al resto della serie. Questo probabilmente significherebbe poco meno di 20 milioni di telespettatori.
Deitsch: Prima dell’inizio della serie, avevo previsto (1) che Pacers contro Thunder sarebbe stata una serie straordinaria, (2) che due squadre di mercato ridotto non fossero una ricetta per il successo in termini di audience e (3) che se la serie fosse andata a sette, avrebbe attratto più telespettatori rispetto alla finale di quest’anno tra Ohio State e Notre Dame.
Ritengo che l’incremento del Game 7 sarà inferiore rispetto agli anni passati. Pertanto, mi aspetto tra i 15 e i 18 milioni di telespettatori per il Game 7.