La Battaglia delle Superfici: Un Evento Unico
Rafael Nadal e Roger Federer hanno preso parte a una delle partite di tennis più singolari della storia, ben 18 anni fa. Nel maggio 2007, i due campioni si sono affrontati in un evento che ha rappresentato una vera curiosità per gli appassionati. Davanti a un pubblico curioso di circa 7.000 spettatori al club di tennis di Palma di Maiorca, i due hanno disputato tre set su un campo che presentava, da un lato, una superficie in erba e, dall’altro, in terra battuta.
Le Differenze tra le Superfici
Questa grandiosamente intitolata “Battaglia delle Superfici” aveva lo scopo di mettere in luce i diversi approcci richiesti per padroneggiare i vari tipi di terreno e per osservare chi sarebbe stato in grado di adattarsi più rapidamente.
Le differenze tra terra battuta ed erba sono notevoli. I campi in terra battuta sono composti da particelle di mattoni frantumati, creando un’attrito significativo che rallenta la palla all’impatto. Al contrario, sull’erba la palla scivola, mantenendo gran parte della sua velocità. Ad esempio, un servizio colpito a 100 miglia all’ora potrebbe arrivare a 92 miglia all’ora sull’erba, mentre sulla terra scenderebbe a 78 miglia all’ora, con una differenza del 20%.
Inoltre, l’angolo di rimbalzo varia significativamente: sull’erba, una palla colpisce la superficie ad un angolo di 16 gradi e continua a viaggiare a 16 gradi; sulla terra, il rimbalzo può aumentare fino a 20 gradi, costringendo i giocatori a caricarsi più indietro per restituire la palla in modo efficace. In sostanza, la terra favorisce il gioco da fondo, mentre l’erba predilige servizio e volée.
Adattamenti Fisici e Tecnici
Generalmente, tra la conclusione della stagione sulla terra con il Roland Garros a maggio e l’inizio della stagione sull’erba con Wimbledon a fine giugno, i tennisti hanno un po’ di tempo per fare questo passaggio. Ma non durante la Battaglia delle Superfici. Federer, campione di Wimbledon e imbattuto per 48 partite su erba, aveva solo due partite per adeguare la sua impugnatura e il suo stile.
Nadal, il Re di Parigi, imbattuto in 72 incontri sulla terra battuta, si trovò a modificare drasticamente il suo stile di gioco, lanciandosi a rete e colpendo volée. Ogni volta che cambiavano lato, Federer e Nadal dovevano adattare il loro gioco, un compito non da poco.
Emily Webley-Smith, giocatrice di doppio britannica, descrive la situazione: “La chiamiamo ‘Grass Arse’, perché dopo aver cambiato superficie, si ha la sensazione di avere i glutei contratti a causa della necessità di restare bassi in campo.”
Le Sfide e i Vincitori
Nel 2007, Federer e Nadal erano tra i meglio attrezzati per affrontare la sfida, ma anche i migliori trovano difficile adattarsi. Solo un anno fa, Carlos Alcaraz è diventato il sesto uomo a vincere sia il Roland Garros che Wimbledon nella stessa stagione. Grandi campioni come Pete Sampras e Andy Murray hanno avuto esperienze simili, lottando per adattarsi tra le due superfici.
“È incredibilmente difficile,” afferma Webley-Smith parlando del cambio tra superfici. “Gran parte della stagione si gioca su altre superfici, come i campi in cemento.”
I Cambiamenti nel Tennis Moderno
I giocatori moderni trovano modi per velocizzare questo processo. L’americana Peyton Stearns ha persino pubblicato un video sui social mentre si allenava su un vecchio tappeto verde steso su un campo in cemento. Webley-Smith commenta: “Non sono sicura dell’efficacia di questo metodo, ma non resta che vedere.”
Conclusione: Un Eredità di Sfide
Per molti, nessun tipo di adattamento potrà compensare il fatto che il loro gioco è stato plasmato dalle superfici su cui hanno giocato da giovani. In Europa, la maggior parte ha imparato sulla terra, mentre nel resto del mondo prevalgono i campi in cemento.
In conclusione, è improbabile che vedremo una replica di quell’incredibile incontro. Non da ultimo, poiché il singolo campo, a metà erba e metà terra, ha richiesto ben 19 giorni di preparazione e ha comportato un costo di £1.2 milioni. Con grande entusiasmo del pubblico, Nadal ha vinto con un punteggio di due set a uno, un risultato che è stato praticamente dimenticato subito dopo.