Mirtle: Il ‘problema’ delle franchigie della Sun Belt NHL non ha una soluzione facile. Ma ha davvero bisogno di una soluzione?

Maggio 30, 2025

Introduzione

Per anni — anzi, decenni — si potrebbe sostenere che le franchigie della Sun Belt NHL negli Stati Uniti siano state semplici "carne da cannone" per le franchigie consolidate della lega. È iniziato con l’espansione in California alla fine degli anni ’60, quando i Los Angeles Kings e gli Oakland Seals registrarono un numero esiguo di vittorie, riuscendo a ottenere risultati positivi solo in cinque delle loro prime trenta stagioni combinate, fino all’arrivo di Wayne Gretzky a Los Angeles nel 1988. Gli Seals, dopo nove anni, si trasferirono a Cleveland.

Espansione e Sconfitte

La NHL ha riprovato negli anni ’90, inserendo squadre con nomi eccentrici in luoghi che sembravano stravaganti, a un ritmo frenetico: i Sharks a San Jose, i Lightning a Tampa, i Pant Panthers nel Sud della Florida, i Mighty Ducks ad Anaheim, gli Stars a Dallas, i Coyotes a Phoenix, gli Hurricanes a Raleigh, i Predators a Nashville e gli Thrashers ad Atlanta. In un colpo di spugna, la lega è passata dall’avere una sola squadra situata in un clima mite, nel sud della California, a una dozzina.

Per la maggior parte, questi nuovi club hanno anche affrontato un numero significativo di sconfitte. Tra il 1991-92, quando i Sharks sono giunti nell’area della Baia, e la stagione 2003-04, solo gli Stars sono riusciti a posizionarsi tra i primi quindici. In modo appropriato, nel 1999, Dallas è diventata la prima squadra della Sun Belt a vincere la Stanley Cup.

Cambiamenti nel Successo

Successivamente, i Lightning hanno trionfato nel 2004, diventando la seconda squadra della Sun Belt a sollevare il trofeo. La lega ha poi vissuto un blocco che ha comportato una stagione intera di stop, portando all’adozione di un rigoroso tetto salariale e a una maggiore condivisione dei ricavi, favorendo il successo delle franchigie in mercati emergenti.

Col passare del tempo, questi mercati hanno finalmente cominciato a vincere — e a farlo in grande stile: in vista delle prossime Finals di Stanley Cup, dove i Panthers cercheranno di ripetere il loro successo, nove degli ultimi venti vincitori della NHL (e quattro degli ultimi cinque) provengono dalla Sun Belt.

Aspetti Positivi e Negativi

Questo rappresenta un ottimo risultato per un gruppo di squadre che attualmente costituisce solo il 28% della lega. In molti modi, l’ascesa delle franchigie della Sun Belt NHL è stata positiva. Gli stadi sono per lo più pieni in questi mercati. Nuovi appassionati stanno emergendo. E la discussione riguardo al trasferimento delle franchigie, come è avvenuto con Phoenix e Atlanta (due volte), è diminuita. Alcune delle franchigie della Sun Belt – guidate dai Kings, dai Vegas Golden Knights e dagli Stars – sono ora tra le più preziose della lega.

Tuttavia, esistono anche degli aspetti negativi:

1. Le valutazioni televisive negli Stati Uniti stanno calando notevolmente. I partner televisivi sono sotto pressione per le partite che hanno ricevuto in questa postseason. L’assenza di squadre come Boston, Chicago, Filadelfia, Detroit, Pittsburgh o New York nei playoff — per la prima volta nella storia della NHL — non ha reso la situazione facile per ESPN e TNT durante la postseason.

2. I ricavi dei playoff sono semplicemente superiori nei mercati più consolidati. Negli Original Six, i ricavi sono circa il 35% superiori rispetto a quelli delle nove squadre della Sun Belt.

3. I fan nei mercati più tradizionali lamentano un vantaggio percepito di alcune di queste squadre a causa delle loro leggi fiscali statali più favorevoli.

Prospettive Future

Se questa dominanza del mercato della Sun Belt costituisca un vero problema per la NHL dipende in gran parte dalla tua prospettiva. A lungo termine, è probabile che sia una cosa positiva. Più persone che mai stanno praticando hockey e assistendo a partite negli Stati Uniti.

Inoltre, la nazionale statunitense è più competitiva che mai, come dimostrato dalla loro rosa e dalle prestazioni al 4 Nations Face-Off di febbraio. Il fatto è che la NHL è sempre stata più una lega con un pubblico locale piuttosto che una che attira interesse a livello nazionale. La difficoltà della lega di competere per l’attenzione con l’NBA e l’NFL non è totalmente attribuibile ai successi delle squadre della Sun Belt.

Conclusione

Potrebbe non essere così vantaggioso per gli affari in questo momento, ma mentre la NHL guarda a un’espansione a Houston e al potenziale ritorno ad Atlanta e Phoenix nei prossimi anni, ha bisogno di una Sun Belt forte per mantenere in alto i costi di espansione e per far sì che i proprietari (e i loro fan) credano di poter vincere anche loro.