Munguia, Benn, Garcia e la crisi di credibilità nel pugilato

Il pugilato e la crisi di credibilità

Il pugilato si trova nuovamente di fronte a una crisi di credibilità, con Jaime Munguia che solleva dubbi sulle procedure di test antidoping destinate a mantenere pulito lo sport. Munguia si unisce a Conor Benn e Ryan Garcia, tre pugili di alto profilo che mettono in discussione i metodi utilizzati da VADA, WADA e altri organismi per la raccolta dei campioni. Tutti e tre hanno affrontato o stanno scontando sospensioni, nonostante affermino di essere stati vittime di sostanze entrate nei loro corpi in modo inaspettato.

Dichiarazioni di Jaime Munguia

Recentemente, Munguia ha rilasciato una dichiarazione in cui esprime le sue preoccupazioni riguardo a cosa possa accadere ai fluidi corporei durante il processo di prelievo e analisi. La sua dichiarazione è arrivata dopo che il campione B ha confermato i risultati del campione A, mostrando tracce di testosterone sintetico.

“Vogliamo ribadire che questo risultato non cambia la nostra posizione: Jaime non ha assunto consapevolmente o intenzionalmente alcuna sostanza vietata,” ha affermato il Team Munguia.

“Riteniamo fermamente che questo risultato sia stato causato da contaminazione e stiamo attivamente cercando di identificare la fonte.” Stiamo ancora aspettando chiarimenti da esperti riguardo ai livelli specifici rilevati nei campioni. Come passo successivo, il nostro team sta presentando un elenco di tutti i supplementi e prodotti utilizzati da Jaime a un laboratorio accreditato da WADA per le analisi. Questo è fondamentale per capire come la sostanza possa essere entrata nel suo sistema e garantire l’integrità della revisione.

Ruolo di Eddy Reynoso e accuse di contaminazione

Prima di questa ultima dichiarazione, il team di Munguia aveva cercato di deviare le colpe da Eddy Reynoso, il suo allenatore, in risposta alle domande sul ruolo del coach. Canelo Alvarez, campione di punta e leader della palestra di Reynoso, ha difeso il suo amico e manager di una vita, prima che Munguia esprimesse il suo supporto.

“Vogliamo chiarire che Eddy Reynoso svolge esclusivamente la funzione di allenatore di Jaime. Non è coinvolto nella nutrizione, nella supplementazione o nella supervisione medica di Jaime. Inoltre, nessuno del team di Canelo Álvarez ha un ruolo nella supervisione del regime di Jaime. Qualsiasi implicazione del contrario è del tutto infondata e ingiusta.”

“L’unica persona responsabile della supervisione dei supplementi e delle vitamine di Jaime è Marco Antonio Pérez Espinoza, che lavora con Jaime fin dall’inizio della sua carriera professionale. Questa è la prima volta che Marco è stato associato a una situazione simile ed è pienamente collaborativo nel processo di revisione attuale.” Munguia sostiene con fermezza che Espinoza non fosse a conoscenza della presenza di alcuna sostanza che potesse aver causato la positività.

“Una cosa sappiamo con certezza: Jaime non è un trasgressore. Non ha mai assunto consapevolmente nulla che violerebbe le norme antidoping. Suggerire il contrario è non solo impreciso ma anche profondamente ingiusto per un atleta che ha sempre operato con professionalità, integrità e rispetto per lo sport.”

“È stato un sostenitore del pugilato pulito e ha insistito personalmente sui test VADA nel corso della sua carriera, comprendendo che in uno sport di contatto l’uso di sostanze dopanti può comportare conseguenze gravi e pericolose. Ci sono stati diversi casi in vari sport in cui gli atleti sono stati scagionati dimostrando che la contaminazione, sia per errore umano che per prodotti contaminati, era la causa, e che non c’era alcuna intenzione di imbrogliare. Speriamo che una revisione approfondita porti chiarezza anche in questa situazione. Riconosciamo che la responsabilità di garantire la piena conformità alle normative VADA spetta a Jaime e al nostro team.”

Altri casi simili nel pugilato

I casi di Benn e Garcia, entrambi già puniti prima di tornare sul ring, condividono sentimenti simili. Benn si è iscritto a VADA poco dopo, nonostante le sue affermazioni, mentre Garcia ha avanzato accuse non supportate prima dell’accordo raggiunto con la New York State Athletic Commission.

“I risultati dei test sui campioni di due integratori dichiarati da Ryan Garcia nei VADA Doping Control Forms, firmati il 19 e 20 aprile, sono risultati positivi per contaminazione da Ostarine,” viene riportato nel documento ufficiale inviato al WBN dal team legale di Garcia.

“Questo conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto: Ryan è stato vittima di contaminazione di integratori e non ha mai utilizzato consapevolmente sostanze vietate o dopanti. Qualsiasi affermazione contraria che metta in dubbio l’integrità di Ryan come atleta pulito è inequivocabilmente falsa e diffamatoria.”

Nessun organismo di test ha mai affrontato accuse, evidenziando una mancanza di prove per dimostrare cattive pratiche. Un caso simile risalente a Lucien Bute nel 2016 si è concluso con una punizione analoga per il pugile. Nel 2020, l’ex campione dei pesi massimi Wladimir Klitschko ha avvertito i colleghi professionisti sui rischi della contaminazione in un video WBC, dichiarando:

“Il tuo corpo è più di un semplice strumento di lavoro. È il tuo principale patrimonio per tutta la vita e deve essere trattato con cura e rispetto. Deve essere allenato con rigore e nutrito con attenzione.”

Klitschko ha poi condiviso la sua esperienza, raccomandando cautela nella scelta degli integratori e sottolineando come essi possano spesso compromettere la salute degli atleti. Al momento, il caso di Munguia si profila con una sospensione e un no contest per la sua recente vittoria contro Bruno Surace, ma rimangono incertezze sull’esito finale. I pugili devono rendersi conto dell’importanza di controllare attentamente ogni singolo elemento che introducono nei loro corpi.