La Premier League e il Suo Status Globale
Lo status della Premier League come la lega domestica più ricca nel calcio globale è stato confermato da un nuovo rapporto sulle valutazioni dei club europei, che annovera ben nove dei primi venti provenienti dall’Inghilterra. Giunto alla sua decima edizione, il rapporto sulle valutazioni dei club di calcio è pubblicato dal Football Benchmark Group con sede a Budapest e classifica i 32 club più preziosi in Europa in base al valore d’impresa, che include il valore totale dell’equità del club e il debito netto.
Valutazioni dei Club
Dopo aver diventato il primo club a raggiungere un valore d’impresa di 5 miliardi di euro lo scorso anno, il Real Madrid ha superato quest’anno il traguardo dei 6 miliardi di euro, raggiungendo una valutazione di 6,3 miliardi di euro (5,2 miliardi di sterline; 6,5 miliardi di dollari). Questo valore è quasi 1 miliardo di sterline superiore a quello del Manchester City, attualmente secondo nella classifica, mentre il Manchester United non è lontano dai rivali cittadini.
Sebbene il Football Benchmark stimi che il valore d’impresa del Manchester United sia cresciuto del 4% negli ultimi 12 mesi, passando da 4,9 miliardi a 5,1 miliardi di euro, questo corrisponde a 4,3 miliardi di sterline, una cifra inferiore a quella pagata da Sir Jim Ratcliffe per acquistare il 27,7% del club a 1,25 miliardi di sterline all’inizio del 2024. Considerato il rendimento sul campo della squadra, il miliardario britannico potrebbe essere sollevato che il suo investimento non sia ulteriormente diminuito.
Classifiche delle Squadre
Il Barcellona e il Bayern Monaco completano i primi cinque nel rapporto di quest’anno, con il Liverpool e un Arsenal rinvigorito subito dietro, seguiti dal Paris Saint-Germain. Il Tottenham Hotspur, considerato il maggior miglioratore dell’ultimo decennio, e il Chelsea chiudono la top 10. Sembra che Ratcliffe non sia l’unico investitore della Premier League che dovrà essere paziente per vedere un ritorno economico, dato che il Football Benchmark stima che il valore d’impresa del Chelsea sia diminuito dell’8% anno su anno, l’unico decremento tra le prime dieci squadre, con il club di Londra ora valutato 2,5 miliardi di sterline, la stessa cifra che il consorzio guidato da Todd Boehly e Clearlake Capital ha pagato a Roman Abramovich per la squadra nel 2022.
Rendimento Finanziario
Tuttavia, nel complesso, il rapporto è un ulteriore segno del successo finanziario della Premier League, con il West Ham United, l’Aston Villa (quest’ultimo in aumento di un notevole 42% rispetto all’anno scorso) e l’Everton che entrano tutti nella top 20. Con la Premier League che continua a distaccarsi dai suoi concorrenti in termini di entrate da trasmissione, commerciali e da giorno di partita, oltre a garantire sei posti di qualificazione alla Champions League per la prossima stagione, la sua posizione appare sempre più solida.
Costi e Profitto
Tuttavia, l’aumento delle entrate non implica necessariamente un aumento dei profitti; la maggior parte dei club inclusi nel rapporto ha registrato ingenti perdite la scorsa stagione, anche se tali deficit sono diminuiti ogni anno dal 2022, quando la pandemia di COVID-19 ha colpito duramente il calcio europeo. La perdita aggregata per i 32 club più preziosi in Europa la scorsa stagione è stata poco oltre 430 milioni di sterline, in calo rispetto alla cifra catastrofica del 2022, che sfiorava i 2,3 miliardi di sterline.
Nella prefazione al rapporto, Andrea Sartori, CEO e fondatore di Football Benchmark, osserva che
“la redditività rimane una sfida chiave… principalmente a causa dell’aumento dei costi della rosa, i quali crescono a un ritmo più veloce rispetto alle entrate operative nell’ultimo decennio (78% rispetto al 72%)”
.
Tuttavia, Sartori indica segnali che l’industria sta tornando a livelli di sostenibilità pre-pandemia, con il nuovo regime di fair play finanziario della UEFA che sta iniziando a esercitare alcune pressioni al ribasso sui costi, mentre le entrate dei club continuano a crescere. Il rapporto mostra che la media del costo della rosa sulle entrate tra i primi 32 club è scesa dal 95% nel 2023 all’82% quest’anno, con la UEFA che punta a ridurre questo valore al 70% entro il prossimo anno.
Valutazioni e Metodologia
Naturalmente, le valutazioni dei club sono notoriamente difficili da calcolare; l’unica stima davvero accurata è ciò che qualcuno è disposto a pagare. Il Football Benchmark fornisce nel suo rapporto una spiegazione metodologica. Come la maggior parte delle persone che tentano di fare queste valutazioni, il team di Sartori utilizza l’approccio basato sui multipli delle entrate, moltiplicando le entrate annuali operative di ciascun club per un numero standardizzato in base a club della stessa lega recentemente acquistati o pubblicamente quotati.
Il Football Benchmark perfeziona quindi quel numero attraverso un “algoritmo proprietario” basato su cinque parametri: redditività, popolarità misurata dai seguaci sui social media, potenziale sportivo definito dal valore della rosa, contratti di trasmissione della lega e proprietà dello stadio.
Nel complesso, il multiplo medio delle entrate per i valori d’impresa nei rapporti di Football Benchmark nell’ultimo decennio è aumentato da 3,4 a 4,9, un risultato impressionante, ma ancora la metà rispetto al multiplo medio applicato per calcolare il valore delle franchigie NFL. Infatti, tutte le squadre nelle principali leghe nordamericane sono valutate con un multiplo di entrate superiore rispetto ai principali club di calcio europeo, grazie a controlli sui costi più severi, contratti di trasmissione più lunghi, stadi più nuovi e all’assenza di retrocessioni.
Il rapporto chiarisce anche il motivo per cui alcune squadre, che molto probabilmente valgono più della valutazione di 392 milioni di sterline assegnata al 32° club nella lista, il Real Betis di Spagna, non risultano incluse nei ranking: un esempio è il Newcastle United, che secondo l’ultima edizione del rapporto Deloitte Money League è al 15° posto nel calcio mondiale in termini di entrate annuali. Per essere inclusi nel rapporto di Football Benchmark, i club devono essere tra i primi 50 per entrate operative e il coefficiente UEFA a cinque anni, oppure tra i primi 30 per seguaci sui social media al 1 gennaio 2025. I vincitori della Carabao Cup di quest’anno non soddisfano i criteri dei seguenti due set ma un ulteriore successo in Champions League la prossima stagione potrebbe rimediare a questa situazione.