Perché i proprietari statunitensi sono diventati così comuni nel calcio scozzese?

Il Fenomeno dell’Acquisto dei Club Scozzesi

I telespettatori della serie televisiva “Succession” saranno familiari con le lunghezze a cui i figli di Logan Roy si spingerebbero per cercare di ottenere il suo affetto. Nella seconda stagione, il figlio più giovane, Roman, ha un’idea e decide di acquistare il club di calcio della città scozzese di Edimburgo, il cui tifo assume essere quello di suo padre: gli Hearts. Tuttavia, si scopre che Logan è in realtà un tifoso dei loro acerrimi rivali cittadini, l’Hibernian, il che porta il padre a commentare:

“Sai, forse hai ragione. Come potrei sapere per quale squadra tifo per tutta la mia vita? Magari tifo per il Kilmarnock. O per i F**lechster Rangers? Come potrei saperlo?”

Negli ultimi due decenni, un pezzo del calcio inglese è diventato il giocattolo di soft power definitivo per i miliardari del mondo, ma i club scozzesi continuano ad essere acquistati nella vita reale. Non solo da miliardari, ma anche da semplici milionari che fanno molta più ricerca rispetto a Roman Roy.

Acquisizioni Recenti e Crescita Americana

Questo mese, il Livingston è stato acquistato da Calvin Ford, il pronipote del pioniere dell’industria automobilistica Henry Ford. Grazie a una vittoria in rimonta per 5-3 in un playoff contro il Ross County, il Livingston è tornato nella massima divisione scozzese.

Attualmente, un gruppo statunitense guidato dal businessman della sanità Andrew Cavenagh e da 49ers Enterprises, il ramo di investimento dei San Francisco 49ers della NFL, è in procinto di completare l’acquisizione dei Rangers, una delle due metà della famosa rivalità dell’Old Firm di Glasgow. Ciò significherebbe che il presidente del Leeds, Paraag Marathe, diventerà anche vicepresidente dei campioni scozzesi, vincitori di 55 titoli nazionali.

Il Sentiment degli Investitori

La scorsa stagione, sette dei club scozzesi saranno di proprietà americana, di cui cinque nella Premiership. Come spiega Mark Ogren, proprietario del Dundee United dal 2018:

“Passione, su steroidi” rappresenta il sentimento dietro a questo crescente interesse americano.

Ogren, originario del Minnesota e proveniente da una famiglia attiva nella distribuzione di petrolio, sostiene che il suo amore per il calcio è cresciuto nel tempo, aprendo la strada al suo investimento. “Quando abbiamo acquistato il club, si trovava in una situazione finanziaria molto complicata. Fino ad oggi, ricevo ringraziamenti dai nostri tifosi per il nostro operato. È stata una vera corsa sulle montagne russe.”

Il Dundee è stato il primo club scozzese ad essere acquistato da americani nel 2013, seguito dall’United e successivamente dall’Hibernian, entrambi acquistati da investitori del Texas e di Washington D.C. Nel giro di 12 mesi c’è stata una nuova ondata di investimenti provenienti dagli Stati Uniti.

Perché la Scozia? Riflessioni Sulla Competizione

Ma perché la Scozia? Interviste ai proprietari dimostrano che molti di loro sono stati attratti dalla possibilità di competere per posti nelle competizioni europee. Ogren sottolinea che, dato il divario finanziario con i giganti del Celtic e dei Rangers, ci sono ancora opportunità nelle competizioni europee. Infatti, l’United si è qualificato per l’Europa la prossima stagione, nonostante le difficoltà finanziarie incontrate durante la pandemia.

La famiglia Gordon, proprietaria dell’Hibernian, ha affrontato la sua quota di sfide dall’acquisizione del club nel 2019. Ian Gordon ora guida il reclutamento e ha preso decisioni audaci, come il licenziamento di tre allenatori, nella speranza di riportare il club in auge.

Intanto, il Dunfermline Athletic ha visto l’acquisizione da parte di James Bord, un ex giocatore di poker e imprenditore nell’analisi dei dati. Bord vuole trasformare il club, promettendo di non accumulare debiti mentre cerca di riportare il Dunfermline ai fasti passati.

Conclusione

In conclusione, la presenza sempre più forte di proprietari americani nel calcio scozzese sta non solo cambiando la proprietà dei club, ma anche le dinamiche e strategie delle stesse squadre. Riusciranno a portare i loro club a tornare a competere ai vertici del calcio europeo?